De Crescenzo, rivelerà a Taleequale il suo innamoramento per Stefania una giovane commessa di un negozio del centro, il suo alterego lo aiuterà a conquistarla ma una volta conosciuta, il De Crescenzo del nostro mondo si troverà deluso soprattutto per il fatto che Stefania non condivide con lui nessun interesse per la filosofia e per la cultura in generale.
Cosa mi è rimasto impresso di questo libro che non ricordavo e che poi rileggendo invece mi tornavano alla mente vari passaggi.
La concezione del tempo che è legato comunque alla fotografia, visto che interpretiamo quest'ultima specialmente come un tentativo di fermare il tempo o almeno un frammento del tempo che abbiamo vissuto.
E' interessante il passaggio dove De Crescenzo afferma: "Che io sappia i primi a tentare una misurazione del tempo furono i sumeri la bellezza di cinquemila anni fa. Divisero l'anno in dodici mesi e ogni mese in trenta giorni, il tutto basandosi sulla rotazione della terra e sulle fasi lunari. Poi, duemila anni più tardi, ci provarono gli egizi e stabilirono che i giorni dell'anno non erano 360 ma 365. Purtroppo, però, anche loro commisero uno sbaglio: l'anno, infatti, era un pochino più lungo: durava qualcosa in più di 365 giorni e quelle ore in più col passare dei secoli diventarono un problema.
Un giorno gli uomini del Medioevo si accorsero che stavano in pieno agosto e già faceva freddo. A metterci una pezza provvide papa Gregorio XIII che nel Cinquecento, grazie al matematico Luigi Lilio, s'inventò l'anno bise-stile, ovvero un anno di 366 giorni da far cadere ogni quattro anni, in modo da smaltire quel di più che si era andato accumulando negli anni precedenti".
Mi è piaciuta la parte dove parla della Napoli sotterranea e in particolare del cimitero delle Fontanelle, utilizzato quando nel 1836 a Napoli scoppiò una epidemia di colera ed in questa cavità seppellirono i cadaveri degli appestati e ricorda che tra i teschi del cimitero dovrebbe esserci quelli di Giacomo Leopardi.
Ricorda che fino a 200 anni fa i cimiteri non esistevano, i nobili si facevano seppellire all'interno delle chiese, mentre i cimiteri furono istituiti solo nel 1804 dopo l'Editto di Saint Cloud, voluto da Napoleone.
Nessun commento:
Posta un commento