GRAFICA

Nel corso degli anni oltre a misurarmi qualche volta con Adobe Illustrator ho anche impaginato album di matrimonio e settimanalmente per alcuni anni, la pagina dedicata a Radio Kolbe Rovigo, all'interno del settimanale diocesano La Settimana. Ho realizzato poi tantissimi pieghevoli e flyers per convegni ed eventi. Anche i libri "Diario di esplorazione Urbana" e "Urbex Portraits" li ho impaginati autonomamente con Indesign di Adobe. 

Quando si parla di grafica non possiamo non parlare di FONT termine che deriva dal latino "fundere" significa qualcosa che è fuso. Si fa riferimento ai caratteri mobili ottenuti versando metallo fuso nella forma contenente la matrice del carattere. 

Un tipo di carattere consiste in una serie di GLIFI (immagini) che sono lettere, numeri, punteggiatura. 

Ci sono FONT PROPORZIONALI e FONT MONOSPAZIO (significa che ad esempio la "i" e la "m" occupano lo stesso spazio. Fanno parte di questa categoria l'Andale Mono, il Courier,  il Monaco, il Prestige Elite)  


Qui sotto il Font Andale Mono progettato nel 1995 da Steve Matteson:   



I primi caratteri utilizzati assomigliavano a quelli utilizzati nella calligrafia maiuscola dell'epoca e sono detti GOTICI. Sono i TEXTUALIS o anche OLD ENGLISH (Quello di Gutembergh era un carattere textualis) 


Abbiamo poi la suddivisione tra font "con grazie" come ad esempio il Garamond (da Claude Garamond), il Palatino ed il Times New Roman ed i FONT GEOMETRICI (Sans Serif ovvero Senza Grazie)  che sono ad esempio l'Arial, il Futura, il Verdana, l'Helvetica e l'Univers) 


Uno dei font considerati maggiormente leggibili è sicuramente l'Helvetica (a cui è stato dedicato anche un film documentario) il cui nome deriva da Helvetia, nome latino della Svizzera. Un font neutrale, semplice, la cui storia inizia nel 1800 con il font Grotesk utilizzato per la realizzazione di insegne, per cui c'era bisogno di caratteri impattanti, robusti. Nel 1896 viene sviluppato l'Akzidenz Grotesk (chiamato anche Haas Grotesk). Nel 1956 il titolare della Haas Type Foundry, incarica il freelance Max Miedinger di ideare un set di caratteri senza grazie per una nuova linea tipografica. Un anno dopo nasce così l'Helvetica. Il carattere si sarebbe dovuto chiamare Neue Haas Grotesk. Ma nel 1960 venne ribattezzato Helvetica per dargli un twist sul mercato internazionale. Venne utilizzato nel 1984 da Apple per il Macintosh. Dal 1989 grazie a Massimo Vignelli è il carattere ufficiale della segnaletica a New York. 


Il font Arial per esempio è stato inventato nel 1982 e pensato come sostituto del famoso Helvetica  e venne scelto da Bill Gates per Microsoft, perché più economico.  

L'Arial è molto simile all'Univers un carattere inventato nel 1956 da Adrian Frutiger (usato per le olimpiadi di Monaco del 1972). Lo stesso designer svizzero è anche autore del font che porta il suo nome. 


Il Futura inventato nel 1927 da Paul Renner per la fonderia Bauer di Francoforte. E' stato sostituito da Ikea nel 2009 con il Verdana. E' stato utilizzato anche per il logo della Rai, per le locandine dei film "V per Vendetta" e "American Beauty". 

Risale al 1798 il font Bodoni disegnato da Giambattista Bodoni, direttore della Tipografia Reale di Parma (è tra i font più utilizzati nell'editoria (Vogue) e da marchi famosi, (Lancia, Valentino). 

Simile al Bodoni è il Didot (1799) caratterizzato da un maggiore contrasto e da lettere più affusolate. E' usato da marchi come Zara, Armani, Dior, Boss. 

Altri caratteri storici sono il Sabon nato nel 1967, basato sul Garamond (Claude Garamond vissuto dal 1500 al 1567 è stato uno dei più bravi creatori di caratteri) ed il Times New Roman ideato nel 1931 da Stanley Morison. 

Altre varianti del Garamond (datato 1530), carattere dell'editoria per eccellenza, sono il Simoncini Garamond con cui vengono scritti molti libri ancora oggi, l'Apple Garamond, l'ITC Garamond (creato da Tony Stan nel 1977). 

Il Gill Sans creato nel 1928 da Eric Gill, lo stesso che creò anche il Perpetua il Joanna e altri. E' il più british tra i font per aspetto ed utilizzo (Chiesa d'Inghilterra, BBC, Ferrovie e Metro). 

Il Palatino è un font molto apprezzato ed utilizzato ed è stato inventato nel 1948 da  Hermann Zapf tipografo e calligrafo tedesco. 

Il Cooper Black è stato creato negli anni '20 del secolo scorso. E' utilizzato dalla Easy Jet in quanto è molto efficace per la lettura da lontano. L'Albertus creato nel 1932 è usato nelle copertine dei Coldplay ed è un carattere ancora molto utilizzato a Londra. Il font Caxton prende il nome da William Caxton, traduttore e fondatore della prima tipografia a Londra, nel 1476. Molto antico è il Baskerville (creato da John Baskerville nel 1757). 

Nel 1965 è stato inventato il font Impact da Geoffrey Lee e realizzato dalla fonderia Stephenson Blake i suoi tratti sono spessi mentre gli spazi tra le lettere sono contenuti ed è per questo poco adatto al testo quanto invece ai titoli. 

Il Gotham è  un carattere nato nel 2000, disegnato da Tobias Frare-Jones per dare autorevolezza alla rivista GQ e sembra abbia aiutato molto Barak Obama a vincere le elezioni. "Yes We Can". E' stato utilizzato anche nella locandina del film "Gran Torino". 

Libri consigliati: "Sei proprio il mio Typo. La vita segreta dei caratteri" di Simon Garfield 



FONT si dividono in TRUETYPE - POST SCRIPT e OPEN TYPE dal 2003 Adobe produce solo font Opentype ovvero vanno bene sia per MAC che per WINDOWS (hanno un file per ogni stile) 


Inserisco qui di seguito una simpatica poesia che per anni è stata affissa nella redazione del giornale con cui collaboravo e che riguarda l'errore "tipografico" o meglio l'errore di battitura come viene detto, che si verificava una volta con la macchina da scrivere (la famosa Lettera 22 di Olivetti per esempio) e che si verifica tutt'ora con i moderni computer 


L'ERRORE TIPOGRAFICO ... 

L'errore tipografico è una cosa maligna: lo si cerca e perseguita, ma esso se la svigna. 

Finché la forma è in macchina si tien ben celato, si nasconde negli angoli, par che trattenga il fiato.

 Neppur il microscopio a scorgerlo è bastante, prima; ma dopo esso diventa un elefante. 

Il povero tipografo inorridisce e freme e il correttor colpevole il capo abbassa e geme, 

perché se pur dell'opera tutto il resto è perfetto si guarda con rammarico soltanto a quel difetto.









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