Visto che è Natale, e sono appena tornato dal pranzo della zia che mi basterà anche per la cena... ne approfitto per fare un post sulla fotografia naturalmente... e parlo della famosa Tregua di Natale del 1914 quando i due schieramenti di soldati, quello tedesco e quello inglese smisero di spararsi e uscirono dalle rispettive trincee.
C'è anche uno spot molto commovente realizzato lo scorso anno da una catena di supermercati inglesi (la Sainsbury) che racconta questo evento. Nello spot si vedono gli inglesi che la notte di Natale iniziano a cantare Silent Night ed i tedeschi dalla loro trincea rispondono cantando Stille Nacht. La stessa canzone, le stesse parole, la stessa musica, gli stessi sentimenti, la stessa fede.... Così in quel giorno santo, i tedeschi e gli inglesi posero le armi ed uscirono dalle trincee scambiandosi doni e stringendosi le mani e poi iniziarono anche a giocare a calcio....
Non so se sia andata proprio così, in realtà si parla di numerose tregue, anche perché l'allora pontefice Benedetto XV aveva chiesto ufficialmente che almeno nel giorno di Natale a cantare non fossero i cannoni ma gli Angeli.
Cosa c'entra la fotografia in tutto questo? Allo scoppio della guerra la fotografia amatoriale era già un passatempo molto popolare in Gran Bretagna e molti militari in trincea avevano con sé delle macchine fotografiche. In particolare usavano la Vest Poket Kodak, un modello uscito nel 1912 dotato di obiettivo a soffietto.
Una volta chiusa poteva scivolare facilmente nel taschino della divisa dei soldati. Non era l'unico modello a soffietto disponibile, ma era la più popolare, in un anno ne erano stati venduti 30 mila esemplari in Gran Bretagna, costava 30 scellini. Alla stampa inglese era stato proibito di seguire sul campo i movimenti delle truppe britanniche, ma i militari inglesi potevano fotografare liberamente. Anche i soldati tedeschi al fronte potevano scattare senza problemi, anzi era ritenuto quasi un dovere morale, le foto, secondo il Governo tedesco avevano uno scopo propagandistico, a testimonianza dell'impegno dei soldati al fronte.
In occasione della tregua di Natale del 1914 molte macchine uscirono dai taschini delle divise e vennero scattate delle foto per suggellare quel momento. Grazie alle foto abbiamo le prove di quello straordinario avvenimento. Nei primi giorni di gennaio del 1915 alcuni giornali pubblicarono le foto della tregua sulle loro prime pagine. Tra questi il Daily Mirror. Era l'ultima cosa che le Autorità Militari avrebbero voluto vedere, consapevoli della necessità del sostegno dell'opinione pubblica all'azione militare che già stava diventando logorante. Ed ora la gente avrebbe visto queste foto ed avrebbe pensato: "Questa gente non è così diversa da noi se non per il colore delle uniformi!".
Le immagini della tregua militare incentivarono inoltre una corsa da parte dei giornali stessi ad accaparrarsi le migliori foto dei soldati scattate al fronte, lanciando anche dei veri e propri concorsi. A porre fine a questa competizione giornalistica, ci pensò il Governo con una ordinanza di proibizione di scattare fotografie: ai soldati venne vietato non solo di scattare fotografie ma anche di farsi spedire fotocamere al fronte.
Alla fine di questa riflessione mi viene da pensare come la musica, l'arte, lo sport siano espressioni comuni e servano ad unire le persone di lingua e di nazioni diverse e ci fanno capire che tutti alla fine siamo uguali. E la fotografia svolge la funzione di testimonianza di tutto questo nel corso della storia, caso mai che un giorno ce ne dovessimo dimenticare.
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