sabato 13 dicembre 2014

Quattro passi nella Rovigo che cambia

Si avvicina la fine dell'anno, tempo di bilanci. Così in un pomeriggio di sole e un po' freddo ho deciso di fare quattro passi per la mia città, cercando di fotografare il suo cambiamento dal punto di vista architettonico e commerciale nel corso di quest'anno.
La città sembra non cambiare mai e invece lentamente si trasforma, giorno dopo giorno: apre un negozio di qua, ne chiude uno di là... ed ecco che la città che c'era prima non esiste più, si trasforma. Succede anche a Rovigo seppure questa città possa apparire un po' ferma e statica. Invece non è così.
Incontro una persona a cui spiego le motivazioni per cui sto girovagando con la macchina fotografica appesa al collo... e mi dice: «Capisco, in effetti aprono e chiudono tantissimi bar,  è un periodo di crisi, di precarietà, ma è una "precarietà dinamica"...».
Mi piace questa definizione di quello che sta succedendo: "precarietà dinamica", perché sembra contenere un aspetto positivo, ovvero un invito a non demordere, ad avere il coraggio di buttarsi, a credere in se stessi, a provare ad investire...

Ed ecco allora come appare il centro di Rovigo in questo fine 2014.  Nessuna pretesa di proporre al lettore un'analisi completa, dettagliata,  ma solo un punto di vista, per fare con la fotografia quello che la fotografia serve principalmente a fare: descrivere la situazione di un momento. Una istantanea della realtà nel suo continuo evolversi, nel suo divenire.
E poi, visto che come gruppo di fotografia ci siamo dati come tema annuale la "street photography", penso che anche questo servizio sia attinente. Perché nella fotografia di strada ci può essere o meno la presenza della persona, ma ad ogni modo l'ambiente è pur sempre frutto di una antropizzazione, di un segno dell' opera e dell'ingegno dell'uomo.

Infine, chiudo questa pagina con una frase rubata alla mia amica fotografa Martina "la fotografia è una cosa semplice. A condizione di avere qualcosa da dire". Si tratta di una celebre citazione del fotografo Mario Giacomelli.... Ma è meglio iniziare la nostra passeggiata senza perdersi in altre chiacchiere da bar ....

A proposito, partiamo proprio dal trasferimento del bar storico "El Cogheto", che da sotto il portico di via Cavour è passato in Corso del Popolo, sotto all'ex palazzo dell'Enel...






Un nuovo negozio di ottica ha aperto in Corso del Popolo: Ottica Ocio!


invece  storico distributore dell'Agip in Corso del Popolo ha chiuso i battenti.... 


L'Hotel "Il Granatiere" è in fase di ristrutturazione.....


Altro storico locale che non chiude ma riapre con un nuovo nome: Il "Queen Elisabeth" è diventato "Civico 233".....


Restiamo ancora in Corso del Popolo, sotto i portici di Palazzo Ina ha chiuso il "Golden Point", 
aperto non più di un anno fa, (mi pare) in quello spazio che era stato il vecchio negozio della Bata calzature, poi di Ghiotto e del Bar Roverella.... 


Accanto al Caffè Dersut ha aperto invece un nuovo negozio di abbigliamento "Chic & Pop", là dove si era trasferito un po' di tempo fa Spazio Libri....  


All'angolo tra via Grimani e via Levico ha aperto il "Giuly Bar"...


e poco più avanti ha chiuso la porta il vecchio "Big Ben Caffè" che come si legge da un cartello posto sulla porta di ingresso si è trasferito all'area di Servizio Wolftank, sulla statale sedici, in direzione Padova... 


Ha ingresso da via Levico ma anche da Corso del Popolo, la novità di queste ultime settimane "Giornale e Caffè" il nuovo grande bar firmato sempre Caffè Dersut.... 



In via Badaloni, che è diventata la nuova via della movida rodigina ha aperto il nuovo ristorante Hospital ed accanto l'enoteca Divinoh....



In piazza Vittorio Emanuele II il palazzo sede della Fondazione Cariparo è in restauro ... 


Passi davanti al duomo e ti accorgi che c'è la storica edicola con un cartello: "chiuso per ferie con riapertura a data da destinarsi".... 


E tornando in Corso del Popolo, vedi che c'è ancora lui... lì fermo, imponente e silenzioso, Palazzo Angeli ristrutturato e mai riaperto... mmm meglio lasciare perdere altrimenti finisco a fare un altro pezzo sui posti abbandonati....


Ah e poi andando a riprendere la macchina parcheggiata in piazzale Di Vittorio,  ti accorgi che questo cantiere che prometteva la realizzazione di un mastodontico "Residence Titanius" è lì fermo da un po' di tempo (più che Titanus speriamo non sia un Titanic) ... nella precarietà dinamica c'è dunque qualcosa di statico. 


PS: Questo è stato anche l'anno della rotatoria all'incrocio da Romano, dell'abbattimento della piscina, poi ha aperto il panificio Merlo sempre sul Corso del Popolo e poi si è trasferita la libraria Pavanello da Piazza Vittorio Emanuele a  via Silvestri. 

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