lunedì 18 agosto 2014

Anche qui non si balla più


Per anni ci sono passato davanti e l'ho sempre vista più o meno così... abbandonata... perché saranno vent'anni ormai che è in queste condizioni. Domenica scorsa in una giornata di sole e piena di macchine che sfrecciavano in Romea dirette alle località balneari, io e il mio compagno d'avventura, abbiamo deciso di entrare. 
Non è stato difficile perchè di porte e portoni, finestre e finestrini, non c'è rimasto niente e questo stabile svela ora tutta la sua interiorità e riservatezza al primo sguardo. 


E' aperto alle intemperie, ai vandali, agli appassionati di Parkour, ai graffitari che ne hanno cercato di ravvivare l'immagine con delle pregevoli opere! E' uno scheletro di discoteca ormai..... Entriamo... e la prima sala la saltiamo senza fare foto ...andiamo direttamente nella seconda più ampia dove.... sorpresa! Incontriamo un signore sui sessant'anni intento a cercare qualcosa...... ci spiega che prima la discoteca si chiamava "Capital", poi "Madrugada" e infine "Naxos".. ci racconta che lui qui ci veniva a ballare e che adesso i vandali si sono portati via tutto ...

giovedì 14 agosto 2014

Ubermensch a Tribano


Ed eccomi reduce ad un altro mega concerto degli Ubermensch, la band tributo ai Rammstein.  Questa volta sono a Tribano in provincia di Padova, dove è stato allestito un grandissimo palco e così la band può dare sfogo a tutte le proprie emozionanti espressioni scenografiche.
La luce durante i concerti è sempre molto aleatoria quindi si cerca di scattare più possibile... La mia macchina tiene bene gli alti Iso quindi posso andare con tempi abbastanza rapidi però i componenti del gruppo  si muovono parecchio sul palco e diventa difficile seguirli .... Inoltre i fan sono numerosissimi sotto il palco e considerata la  nostra poca puntualità ad arrivare unita alla nostra poca propensione a rompere le scatole a chi si sta godendo lo spettacolo, siamo costretti a scattare da angolazioni spesso proibitive e marginali.... Però tutto sommato, in questo modo, siamo anche più liberi di sgattaiolare da una parte all'altra cercando punti di vista diversi...


venerdì 8 agosto 2014

La fornace e la villa


Queste foto sono parte di un progetto, che ho svolto tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013  intitolato "Paesaggio dimenticato" per l'Arci di Rovigo. Assieme al regista Alberto Gambato, abbiamo anche realizzato delle interviste ai lavoratori della fornace, oggi tutti ultraottantenni che ci hanno dato la loro preziosa testimonianza. Le foto si riferiscono alla Fornace Totti di Villanova Marchesana, situate nell'area golenale del Po, ancora ben visibili dalla strada Eridania.
Come riportato dalla rivista Ventaglio90 la fornace "Rappresenta la testimonianza concreta di un’attività aziendale che per lunghi anni ha consentito ai comuni rivieraschi del Po di integrare la precaria economia agricola con l’occupazione di molti lavoratori stagionali che nei periodi di punta potevano raggiungere le 300 unità. Si tratta delle fornaci della famiglia Totti, opportunamente costruite lungo il corso del Po per impiegare la preziosa argilla ricavata dal fiume. Realizzate negli ultimi anni del 1800 e nella prima metà del secolo scorso, hanno caratterizzato un’epoca in cui nel settore edilizio si faceva larghissimo impiego del classico laterizio cotto in forno". Nella foto in alto si vede come la facciata sia crollata probabilmente a seguito del terremoto del 2012. Nella foto sottostante invece si vede la fornace lateralmente.

domenica 3 agosto 2014

I nostri posteri ci malediranno!

Mi alzo dal letto, scendo in cucina e mia madre mi informa che è successa una frana in montagna, nel trevigiano, che ha causato 4 morti e cinque feriti.... cerco subito maggiori informazioni su Rai News... più tardi vado a fare la spesa e mentre sto caricando le borse in macchina al parcheggio incontro un signore anziano che si sta lamentando del caldo ....e mi dice che c'è un'afa tremenda già di prima mattina. Mi dice inoltre che il clima sta cambiando a causa dell'uomo, delle industrie, dell'inquinamento. Mi dice che a causa del nostro comportamento del nostro egoismo abbiamo rovinato il mondo e che i nostro posteri ci malediranno. Mi dice che non c'è più nulla di buono, che quello che mangiamo è tutto inquinato, che la carne non è più buona, che la verdura non è più buona.
Penso al libro di Arthur Miller "Erano tutti miei figli", di cui ho letto solo la trama ma che già quello basta per capirne il senso... lo leggerò prometto! L'egoismo, i soldi hanno rovinato la nostra società.
E poi a cosa serve alla fine il denaro se poi lasciamo qui tutto?
Tornando a casa in macchina penso che quel signore abbia ragione sul fatto che i nostri posteri verranno a profanare le tombe di una e più generazioni che invece di garantirgli un futuro ha consumato tutto il consumabile, che ha distrutto le bellezze e le risorse del creato.
Cerco di giustificarmi pensando che anche i nostri posteri magari se fossero stati al nostro posto avrebbero fatto lo stesso..... Penso che pure i nostri avi avrebbero fatto lo stesso, solo  che non erano in tanti come noi, non avevano la nostra capacità e tecnologia per sfruttare abbastanza bene le risorse. E quindi penso che i nostri posteri forse dovrebbero perdonarci per questo.
Poi penso al ragazzo che ieri sera mi raccontava che una volta, assieme al fratello,  in un ristorante in Croazia è riuscito a mangiare cinque chili di carne per scommessa!  E penso a cosa serve mangiare cinque chili di carne? Penso che in fondo mangiamo tanta roba ma che questa non abbia sostanza... una volta le persone mangiavano meno e svolgevano lavori più faticosi... c'è qualcosa che non torna.  Forse sarebbe meglio mangiare meno e mangiare meglio. 
Arrivo a casa estraggo le cose che ho comprato e butto gli involucri cerco di buttare la plastica con la plastica e la carta nella carta... poi ci sono cose che non so dove mettere e li butto nella pattumiera (secco non riciclabile). Li immagino già in una discarica, queste vaschette di plastica, una di quelle nella terra dei fuochi sepolte sotto la terra con le  esalazioni tossiche che ne fuoriescono. Ecco una volta non c'erano così tanti involucri di plastica. La gente riciclava, riparava.  Adesso bisogna fabbricare di continuo per lavorare, per vendere e per acquistare e poi per consumare .....




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