martedì 15 dicembre 2015

La fotografia è un gioco?


"Pazzo è chi gioca e chi non gioca è pazzo". Ogni tanto mi torna in mente questo proverbio napoletano che ho letto da piccolo proprio durante una proiezione di diapositive.... Così lasciandomi andare con i pensieri nel box doccia con la spugna in mano e lo sciampo che scorre tra i capelli, reduce da una serata in qui si sta progettando una manifestazione dedicata alla fotografia, mi sono ritrovato a pensare che poco spesso si parla della fotografia semplicemente come gioco.... Si parla della fotografia come arte, si discute sulla funzione sociale, documentaristica della fotografia, si parla di generi fotografici. Si parla di tecnica, di strumentazione, di fotografia digitale contrapposta alla fotografia analogica. Io invece mi chiedo: è anche un gioco la fotografia? Cos'è un gioco?  E' sicuramente qualcosa di divertente e quindi anche con la fotografia ci si può semplicemente divertire? Giusto? Tante volte quando uno si compra una macchina fotografica nuova gli si dice: "Ti sei comprato un bel giocattolino!"... Una volta ho letto anche che la differenza tra uomini e bambini sta soltanto nel fatto che i giocattoli dei primi sono più costosi. Era una affermazione velata di ironia, ma non del tutto falsa se ci pensiamo.

Un gioco è anche un momento in cui si cerca di superare gli avversari, per avere la meglio, giocare è un mettersi alla prova. Anche fotografare è un mettersi alla prova, perché si tenta di fare la foto migliore di un altro, la foto che catturi maggiormente l'attenzione di una giuria.
Un gioco ha delle regole, anche la fotografia ha delle regole da rispettare, anche se non sono così severe come per esempio possono essere quelle del Monopoli, ha piuttosto delle regole per cui non esiste una penalità. Oppure esistono entro certi limiti. Un limite potrebbe essere quello di non venire premiati da una giuria attenta a fare osservare le regole della fotografia.
Il gioco è socializzazione, anche la fotografia è socializzazione perchè trovarsi a fotografare è anche stare insieme, percorrere della strada assieme, fare parte di uno stesso circolo fotografico, condividere delle esperienze, come possono essere per esempio le maratone fotografiche che sono tanto in voga in questi ultimi anni. Addirittura in questo caso possiamo fare avvicinare la fotografia ad uno sport, visto che si percorrono chilometri a piedi nelle città. E' un gioco anche di concentrazione, come per esempio può essere il tiro al piattello. C'è per esempio chi si dedica alla caccia fotografica. Anche l'esplorazione urbana ha le caratteristiche del gioco (come ricorda l'amica Elvira Macchiavelli nel suo libro "Esplorazione Urbana" di cui ho parlato in un precedente post. Ecco termino qui la mia riflessione tra acqua e sapone. Concludo pensando anche ad un altro genere di fotografia molto in voga e che è la Lomografia, che viene proprio praticata con delle macchine fotografiche di plastica, macchine giocattolo, costruite con materiali di scarsa qualità e con lenti di plastica. Anche questo è un modo di prendere la fotografia come un gioco. Forse questa riflessione non serve a niente o forse serve a farci pensare che la fotografia non sempre debba essere presa seriamente, ma a volte può anche essere intesa come un gioco punto e basta.

(L'immagine utilizzata per l'articolo è presa dal sito: http://www.depoisdosquinze.com/2011/01/27/fotografia-lomos/)

1 commento:

  1. E' un po' come da bambini quando stampavamo il naso al vetro per guardare fuori...davvero una riflessione profonda che da' ancora piu' valore a questa grande passione..

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