Non solo giornate in spiaggia. Come già detto nel post precedente, l’Isola d’Elba offre anche possibilità di praticare alcune escursioni su percorsi realizzati dal CAI. Oltre a ciò è possibile compiere un viaggio in quello che era un fulcro dell’economia del passato dell’isola, ovvero l’estrazione di materiale minerario di varia tipologia.
A Rio Marina, località forse un po’ meno turistica rispetto ad altre dell’Isola, vi è la possibilità di visitare il Museo Minerario e a bordo di un trenino, anche i siti di estrazione dei minerali che oggi sono dismessi.
Questa località che si trova sulla costa orientale era un tempo considerata la “capitale del ferro” dell’Isola d’Elba ed a quanto pare l'attività estrattiva risale addirittura al tempo degli Etruschi. Ancora oggi, sulle spiagge dell’isola è presente una polvere luccicante di materiale minerario.
Durante una delle giornate di vacanza sull’isola anche noi abbiamo preso parte a questa particolare esplorazione e dopo una breve visita al museo, siamo saliti a bordo del trenino che inerpicandosi sulle montagne, ci ha condotto ai giacimenti che portano i nomi di “Bacino”, “Valle Giove”, “Falcacci” e “Conche”. Una volta arrivati al sito di Valle Giove, ci hanno fatto scendere dal mezzo e ad ogni visitatore sono stati forniti, un piccolo piccone ed un sacchetto con cui provare a ricercare i minerali presenti sulla superficie della cava. E’ stata una esperienza divertente specialmente per i bambini e tutti i minerali che siamo riusciti a recuperare ci è stato permesso di portarli a casa come souvenir.
Tra i minerali che si trovano nelle cave mi ha incuriosito la pirite (dal greco Piros, fuoco) che per via del suo color oro era nota in passato come “oro degli stolti” e se riscaldata alla fiamma emette una miscela di solfuri dal classico odore di uova marce.