martedì 12 maggio 2020

Film Documentario "Breakpoint, una contro-storia del progresso"


Ho avuto modo di vedere il documentario "Breakpoint,  Una contro-storia del progresso" del regista francese Jean Robert Viallet realizzato nel 2018.
Devo dire che è un pugno nello stomaco e ci apre gli occhi su una amara realtà del nostro percorso storico incentrato sul progresso a discapito dello sfruttamento delle risorse del nostro pianeta. Il film inizia con la bella immagine di alcuni bambini che giocano felicemente su una spiaggia, con la paletta ed il secchiello, spensierati ed ignari, come lo siamo anche noi che sulla loro testa, imprigionate nella bassa atmosfera, tra i 0 e 15 km sul livello del mare ci sono 1.400 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio, emesse dall'inizio della rivoluzione industriale, ovvero negli ultimi 200 anni della storia dell'uomo. Una storia che se fosse pensato come ad un giorno di 24 ore, quella dell'umanità sarebbe iniziata negli ultimi 5 minuti, e gli ultimi 200 anni sarebbero due millisecondi.
Un arco di tempo per dare inizio ad una nuova era geologica che gli scienziati hanno denominato "Antopocene", l'era dell'uomo. Per la prima volta l'uomo è stato lui ad influire il clima del pianeta.
L'ultima era geologica era finita 11 mila e 700 anni fa.

Si vede come dalla rivoluzione industriale siano state consumati i combustibili fossili come il carbone, poi il petrolio, gli alberi, l'acqua.
Per affrontare il bisogno crescente di cibo, si sono avviate coltivazioni intensive di mais in Messico ed in India, colture che però richiedevano un grande consumo di acqua e l'impiego di fertilizzanti ed pesticidi. Gli Stati Uniti sono responsabili del maggior consumo di queste risorse, seguiti dall'Europa. (Questo si collega con il documentario "Con i piedi per terra" che avevo visto la scorsa settimana ed anche in quell'occasione si rifletteva sulle conseguenze della agricoltura industrializzata).
Già dagli anni '50 del secolo scorso gli scienziati hanno iniziato a mettere in guardia sull'eccessivo consumo delle risorse dei paesi industrializzati, ma i governi, che continuano a guardare alla crescita dei consumi ed alla produzione del Pil, questi allarmi li hanno sempre sempre ignorati e continuano a farlo.


All'inizio degli anni Venti si assisteva al boom dell’industria tramviaria. Negli Stati Uniti esistevano qualcosa come 1.200 compagnie tramviarie e ferroviarie a gestire una rete di circa 50.000 km. La General Motors seconda industria di produzione di automobili americana riesce ad ottenere la sostituzione dei tram elettrici con propri autobus



Sopra: Alcune immagini dal documentario "Breakpoint" e sotto l'immagine del pianeta terra, fotografato per la prima volta nella sua interezza nel 1972 durante la missione Apollo 17.

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