mercoledì 21 febbraio 2018

La casa della marchesa ultracentenaria


Arriviamo per caso. Qualcuno di noi aveva inserito quel punto rosso sulla nostra mappa di esplorazione urbana che condividiamo su google maps. Non sappiamo neanche bene chi sia stato. Forse sono stato io ma non mi ricordo. Fatto sta che doveva essere solo un punto di passaggio verso un’altra meta ben più ambita, ben più desiderata e sicura.
In mattinata eravamo stati a vagabondare sotto la pioggia cercando inesistenti pertugi per entrare in un’altra villa fotografata da tutti gli appassionati in questi ultimi tempi. Volevamo andarci anche noi ma alla fine abbiamo dovuto rinunciare.  E l’umore non era dei migliori.
Anche il pranzo urbexaro questa volta non era stato quello di un matrimonio. Arriviamo davanti a questo edificio che sta in piedi perchè vede gli altri Decidiamo di entrare per un giro veloce in questa struttura enorme e decadente come poche. Negli scantinati la cosa che attira di più la nostra attenzione è un vecchio calesse. Ne abbiamo già visti poco tempo fa in un’altra dimora. Decidiamo così di salire al piano nobile e come apriamo la porta parte l’esclamazione di meraviglia. Si resta incantati come i bimbi davanti a uno spettacolo di burattini.


Quel salotto verde o giallognolo a seconda del filtro (o dello ....lasciatemelo dire ...sbilanciamento del bianco) lo abbiamo visto un sacco di volte nelle foto dei nostri amici urbex (o urbexer...) lo abbiamo visto fotografato perfino su una rivista a diffusione nazionale... E adesso quelle poltrone e quel divano erano proprio lì davanti ai nostri occhi. Difronte alle nostre macchine fotografiche. Si trovano in un salone grandissimo con una parte di tetto crollata.
Giriamo per le stanze, alcune hanno evidenti crepe ed incutono timore. C’è un’altra stanza con due letti,  anche questi li abbiamo visti fotografati o filmati più volte... sono famigliari come la stanza di mia zia. Mentre scattiamo le foto con i tempi lunghi di esposizione soffia un forte vento ed il lampadario si muove.. nella foto verrà mosso certamente… sul comò ci sono ancora alcune foto ma rispetto ai video e alle foto che abbiamo visto in rete notiamo che molto è stato trafugato o sparpagliato per la stanza.


Sopra un mobile c'è  ancora adagiata una lettera ricevuta nel 1964, molto commovente.... la leggo con attenzione e la lascio lì.... La luce diminuisce sempre di più mentre gli stop dell’esposimetro aumentano. Troviamo altri tre ragazzi. Sono arrivati fin qui da Pavia. Ci scambiamo qualche informazione sui luoghi abbandonati che si trovano nelle nostre rispettive zone di provenienza...









Prima che il buio arrivi a nasconderci la via d’uscita decidiamo di uscire e pensiamo che sarebbe stato meglio venire qua direttamente al mattino... Chissà magari un giorno ritorneremo. L’ultima proprietaria di questa abitazione è deceduta ad oltre cento anni di età. I figli abitano lontano. Hanno provato a mettere in vendita l’edificio ma non c’è stato riscontro alcuno e quindi tutto adesso rimane lì in balia del tempo che passa dei visitatori e fotografi che violano questa intimità scomparsa e in attesa del prossimo crollo.



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