venerdì 3 giugno 2016

Viaggio nell'Emilia post terremoto a 4 anni di distanza

Sì, è prevalentemente un viaggio Urbex. Però viaggiando in queste zone non puoi ignorare ciò che sta attorno alla meta che ti sei prefissato.
Diciamo subito che la nostra meta è un posto ormai visto e rivisto. Io però non lo conoscevo fino a qualche giorno fa. E' stato il mio amico Fabio a farmelo conoscere.
Ed è lo stesso mio amico che tra una "urbexata" e l'altra mi fa riflettere sul fatto che gli Urbex sono sempre di più. E' una moda dilagante ormai e quindi i posti cominciano ad essere visitati e rivisitati.
Finchè diventano "troppo visitati" e "troppo fotografati" ed i proprietari, giustamente, prendono le dovute precauzioni e iniziano a tappare i buchi d'ingresso.
E' il caso della nostra meta di oggi, un castello che era stato acquistato da un facoltoso signore inglese e ristrutturato, almeno in parte. Però la botta del terremoto del 2012 face crollare parte di un torrione ed anche un pavimento al primo piano. Però entrando, fino a poco tempo fa, a quanto pare,  si potevano ancora ammirare tantissimi affreschi presenti nelle stanze, qualcosa sicuramente di maestoso e di affascinante.
Fatto sta che ha affascinato troppo ed ha affascinato troppi e quindi quando arriviamo noi i piatti sono già lavati e gli ingressi murati. Da poco visto i laterizi avanzati che ci sono ancora all'esterno e sembrano essere stati portati li da pochi giorni. Gira e rigira, proviamo a cercare un varco per entrare ma niente.
Alla fine perà capiamo che in quelle stanze non si entra più e dobbiamo accontentarci di qualche foto dall'esterno e di qualche pertinenza. Succede anche questo quando si fa urbex....








La tappa successiva è il paese di Finale Emilia, anche questo un posto diventato tristemente famoso a seguito del terremoto. Il centro del paese porta ancora segni evidenti. Ci sono case puntellate o circondate da armature, ingabbiate. Nelle campagne circostanti ancora tantissimi casolari e fienili mezzi crollati.


Sconfiniamo in Lombardia, qui c'è quello che rimane di un vecchio zuccherificio, la villa del proprietario o del direttore o forse dei custodi è grandissima e molto bella, da fuori sembra messa in condizioni migliori rispetto a quello che ci riserva l'interno.
Però riesce ancora a trasmettere l'idea di un posto meraviglioso in passato, luminoso, con arcate bellissime e grandi vetrate.





Rientriamo in Emilia, altro paese colpito dal terremoto e come gli altri ne porta ancora segni evidenti. Il Municipio di Bondeno, ha le bandiere della festa della Repubblica, è pur sempre il 2 giugno, ma sono circondate da tavole di legno che provano a tenerne salda la struttura.
Davanti al municipio, un palco dove i ragazzi provano le coreografie di un balletto hip hop. Forse ci sarà una festa.


 Poco distante da qui ci sono dei treni abbandonati, io c'ero già stato due volte  a vederli (prima volta) (seconda volta). L'ultima volta però c'erano molti più vagoni, adesso ce ne sono in minore quantità e sono anche chiusi per la maggior parte. Anche qui probabilmente si è guardato a ridurne gli "accessi eccessivi". E' una primavera piovosa e capricciosa che ci porta verso l'estate. In macchina troviamo una botta di pioggia, poi ancora sereno... viaggiando penso da quanti anni ormai mi capita di fare Urbex, c'è gente che ha iniziato dopo di me ed in poco tempo ha visto molti più posti.... Mi chiedo se valga ancora la pena continuare a fare quello che già tanti altri fanno.... Ma in fondo mi consolo pensando che è pur sempre un modo diverso per stare in compagnia. Un pretesto per scattare foto, vedere e raccontare. Pazienza se nel percorso qualche porta è murata.



(prossimamente il video della esplorazione) 

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