sabato 18 luglio 2015

La villa che sembra un castello


Si chiama Castello ma non è un castello, è una villa nata per dimostrare tutta la nobiltà di una famiglia che non era di nobili origini ma che era ricca. Era una famiglia di mercenari, quella degli Obizzi, furono loro a quanto pare che diedero il nome all'obice, il piccolo cannone da assedio. Fu lo stesso Pio Enea I degli Obizzi a idearne la progettazione, con l'aiuto da quello che si legge, dell'architetto Andrea Da Valle, la costruzione è iniziata nel 1571.
Ah in questo caso non si tratta di una struttura abbandonata, anzi è custodita e per accedere si paga un biglietto ed una bravissima guida vi spiega la storia della costruzione, della famiglia e degli affreschi che ci sono all'interno. Si perchè ce ne sono tantissimi dentro, e ben conservati, sono opera del pittore Giovanni Battista Zelotti, allievo di Paolo Veronese. Ci sono tantissime scene che narrano la storia delle famiglia Obizzi, i matrimoni importanti, le battaglie, poi ci sono bellissime allegorie. All'esterno c'è un parco molto ampio con un laghetto su cui si specchia il castello.
Avevo con me solo la Nikon J1 più un 10mm 2.8, il fattore di moltiplicazione di questo obiettivo è 2,7 quindi corrisponde a circa un 27 mm di una full frame. Un angolo di campo abbastanza ampio dunque. Era una giornata calda. Ah non sto qui a scrivere la storia di questo luogo di cui si trova ricca documentazione in internet, sia su Wikipedia che sul sito ufficiale . Dico solo che è un posto che vale la pena di visitare, anzi qui ci organizzano anche banchetti di matrimonio. Io da tanto tempo desideravo visitarlo, essendoci passato spesso davanti e finalmente sono riuscito a vederlo.
Queste sono alcune foto della giornata....



Nell'affresco qui sotto, Papa Innocenzo IV  benedice le nozze tra Caterina Fieschi con Luigi degli Obizzi, come ci ha spiegato la guida, questo è l'atto con cui gli Obizzi diventano nobili, perchè la famiglia Fieschi era una famiglia di nobili, e Papa Innocenzo IV era lo zio di Caterina. 


Poi ho scoperto leggendo in internet che il nipote di Enea I degli Obizzi, Enea II ha sposato Lucrezia Dondi dell'Orologio, nel 1629. Ricordate questa famiglia? Si proprio quella che aveva anche Villa Sgaravatti - Dondi  di cui abbiamo già parlato. 

Qui sotto una delle allegorie che mi sono piaciute di più, quella del tempo che è rappresentato con la clessidra in mano e trascina in volo la Verità, attaccata alla Verità, che invano tenta di fermarla c'è la Menzogna, rappresentata con la frusta e gli artigli. Significa che con il tempo la verità viene a galla e la menzogna non riesce a trattenerla. Una regola valida ancora oggi. 


Qui sotto altri scatti della visita: 




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